Il termine “metaverso” è l’unione tra la parola “meta”, dal greco antico che significa oltre e “universo”.
Il termine è stato utilizzato per la prima volta nel 1992 da Neal Stephenson nel suo romanzo fantascientifico Snow Crash dove il Metaverso ha una funzione centrale ed è descritto come un mondo virtuale a cui le persone si collegano tramite dispositivi tecnologici per incontrarsi e interagire in una realtà costruita da loro stessi in 3D.
Dopo questa prima descrizione, sono stati diversi i tentativi di realizzare un mondo virtuale che potesse coinvolgere gli utenti: uno tra questi è Second Life, celebre piattaforma lanciata nel 2003 che ancora oggi vanta circa duecentomila utenti attivi ogni giorno.
Il Metaverso di cui parliamo oggi può essere definito come un network di ambienti virtuali 3D in cui le persone – tramite i loro avatar – possono interagire tra loro e con oggetti virtuali. La sua definizione è ancora incerta ma può essere riassunta come lo sviluppo di Internet in modalità virtuale universale, una combinazione di tecnologie immersive, giochi di ruolo multigiocatore e web 3.0.
Allo stato attuale delle cose, il Metaverso è già realtà. Non si tratta più di chiedersi se arriverà, ma semplicemente quando diventerà realtà comune e condivisa da tutti.