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M-learning: la formazione si fa micro e mobile

La tecnologia continua a progredire a passi da gigante, influenzando ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

Un’area in cui la tecnologia ha avuto un impatto particolarmente significativo è il campo della formazione e dell’istruzione. Individuare, dunque, strumenti e formati che permettano di erogare corsi di formazione non solo efficaci ma anche piacevoli da fruire è un’esigenza sempre più sentita dalle organizzazioni. Le piattaforme di e-learning più classiche si sono trasformate negli anni in piattaforme LMS sempre più all’avanguardia – come ad esempio Yu-Learn.

Ma anche il più completo Learning Management System non è più sufficiente per rispondere alle esigenze dei lavoratori.

Attualmente, infatti, per sopperire alla mancanza di tempo e per rendere ancora più agile la formazione online, si sta diffondendo sempre di più il mobile learning che permette di accedere ai corsi formativi ovunque ed in qualsiasi momento.

Ma cos’è esattamente il mobile learning? Cosa lo differenzia dall’e-learning e dalla formazione tradizionale? Da dove iniziare per poterlo introdurre nella propria organizzazione?

Che cos’è il mobile learning e come influisce sulla formazione aziendale

Il mobile learning si definisce come un particolare tipo di apprendimento che nasce per essere fruibile attraverso dispositivi mobili: tutto il materiale accessibile agli utenti è pensato, ideato e progettato per poter essere utilizzabile su smartphone o tablet. Questo significa che i contenuti di mobile learning sono in genere brevi, a bassa risoluzione e possibilmente interattivi. È una tipologia di didattica che può avvenire ovunque, a patto che ci sia una connessione internet disponibile mediante la quale accedere al materiale per visionarlo o scaricarlo.

La progettazione dei corsi per m-learning deve tenere conto dell’adattamento degli aspetti grafici e di contenuto per il mondo mobile perché il mezzo impatta fortemente sui contenuti e sull’interazione con l’utente. Non è infatti solo una “questione tecnica”, un cambiamento nel dispositivo utilizzato. L’evoluzione non si esaurisce nel fruire contenuti sullo smartphone invece che da un computer. Il mobile-learning riguarda soprattutto la capacità di apprendere in modo nuovo, in contesti meno definiti/strutturati, nella nostra quotidianità. Significa essere in grado di “trasformare” gli ambienti di vita quotidiana in ambienti di apprendimento.

Com’è facile immaginare, l’evoluzione del mobile learning è andata di pari passo con la diffusione del micro-learning. Quest’ultima è infatti una tecnica di apprendimento mobile friendly: si esprime al meglio proprio sui dispositivi portatili. Alcuni studiosi sostengono che la diffusione del mobile e del micro-learning si debba attribuire alla crescente presenza dei Millennials e della Generazione Z all’interno delle organizzazioni e alla necessità di trovare formati e modalità per loro interessanti ed accattivanti. Infatti, già da diverso tempo i professionisti delle risorse umane sono impegnati nella ridefinizione dei parametri delle assunzioni e dell’employer branding messo in atto fino ad ora per attrarre, coinvolgere e trattenere i migliori talenti. Sia i Millennial che la generazione Z chiedono la flessibilità sul posto di lavoro e ciò coinvolge anche la strategia aziendale della formazione che dovrebbe essere sempre più orientata verso l’agilità e verso il m-learning.

I vantaggi - ed eventuali svantaggi - del M-learning:

Come dicevamo, mobile learning e micro-learning sono fenomeni strettamente collegati. Utilizzare il telefono comporta formati e tempi più brevi, tant’è che S. Ferrari sostiene che la “m” di “m-learning” indichi tanto mobile quanto micro.

In particolare, le caratteristiche e i vantaggi del mobile learning rispetto alla formazione tradizionale sono:

  • è coinvolgente, utilizza un linguaggio semplice ed informale,
  • migliora la conservazione delle conoscenze,
  • risponde alle esigenze dei dipendenti e aumenta la soddisfazione,
  • fornisce opportunità di apprendimento personalizzate,
  • favorisce la condivisione e il confronto tra gli utenti costruendo community di apprendimento,
  • riduce costi e l’utilizzo di risorse dedicate.

Il mobile learning, dunque, supporta il training on the job e il performance support, perché l’utente trova i contenuti che gli sono utili in quel preciso momento, per rispondere a specifiche esigenze e migliorare appunto la performance.

Tuttavia, anche con uno strumento così “quotidiano” e familiare, ci sono alcuni svantaggi che possano influire sul percorso di apprendimento:

  • Distrazione: dispositivi mobile possono essere un’eccezionale fonte di distrazione che si moltiplica se gli utenti sono costantemente interrotti da messaggi e notifiche. 
  • Mancanza di connessione ad internet: una situazione piuttosto rara da verificarsi in questo momento storico ma pur sempre possibile.
  • Schermo troppo piccolo: Gli argomenti con immagini dettagliate, formule matematiche complesse o lunghi articoli potrebbero non essere leggibili in un piccolo schermo e quindi la qualità di alcuni contenuti ne risentirebbe. E’ importante dunque scegliere il tipo di corso o di contenuto da presentare in modalità m-learning.

Il futuro del Learning

Azzardare un pronostico sugli sviluppi futuri del mobile learning sarebbe, per l’appunto, un azzardo. I suoi due binari, internet e i device portatili, sono in continua implementazione, crescono a una velocità esponenzialmente maggiore e prendono strade spesso impensabili.

Sebbene possa sembrare che l’e-learning e m-learning siano due forme di apprendimento distinte e in competizione tra loro, non è affatto così. I due modi di fornire la formazione sono più diversi che simili e nessuno dei due, effettivamente, può assumere a pieno le funzioni dell’altro. Ed è per questo che le due strategie di apprendimento, quando attuate insieme, possono portare a significativi miglioramenti per la formazione. La fruizione di informazioni utili da più dispositivi è un piccolo cambiamento che, inserito in una strategia di formazione, può far risparmiare ad aziende tempo, denaro e facilitare enormemente il percorso dei dipendenti.

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