La guerra in Ucraina è iniziata su diversi livelli: sul terreno e allo stesso modo nel cyberspazio. Il 23 febbraio, il giorno prima dell’invasione russa dell’Ucraina, le armi informatiche sono diventate il preludio di una guerra totale. I sistemi informatici in diversi ministeri, organizzazioni governative e banche ucraine sono stati oggetto di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service). I ricercatori hanno riferito di attacchi wiper che cancellano l’intero disco rigido, rendendo solitamente inutilizzabile l’intero sistema.
L’attuale clima politico presenta un’elevata possibilità che gli attacchi informatici sfuggano al controllo e si intensifichino oltre il conflitto in Ucraina. Alcuni paesi hanno già espresso le loro preoccupazioni sui possibili attacchi informatici contro le loro infrastrutture critiche nazionali. E ci sono diversi possibili scenari per le escalation che si verificheranno nel prossimo futuro.
La Russia, in linea con la sua decisione aggressiva di mettere in allerta le sue forze nucleari, potrebbe rispondere con attacchi informatici devastanti. D’altra parte, la NATO ha già confermato che un attacco informatico contro uno qualsiasi dei suoi membri attiverebbe l’articolo 5 della Carta della NATO, consentendo alla NATO di contrattaccare con tutti i mezzi disponibili. In passato, gli USA e i suoi alleati hanno fatto ricorso principalmente all’attribuzione pubblica di attacchi alla Russia e, infine, ad alcune sanzioni contro le persone coinvolte. Con il loro portafoglio di sanzioni ormai quasi completamente implementato, non c’è molto altro che potrebbero fare per rispondere economicamente a tali attacchi, quindi contrastare gli attacchi informatici è un’opzione possibile.
Tuttavia, entrambe le parti in conflitto sono firmatarie dei più importanti accordi internazionali sul cyberspazio, che richiedono il rispetto di norme specifiche nel cyberspazio.
Gli attacchi informatici e le strategie di disinformazione giocano un ruolo fondamentale nel conflitto. Oltre agli stati e ai loro proxy informatici affiliati, anche vari gruppi informatici e bande informatiche si stanno schierando, aumentando il rischio di escalation.