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NFT: un mezzo per soddisfare un bisogno

LA RIFLESSIONE

Qualcuno di voi che non conosce il termine NFT si chiederà: “Che significa o cosa è/sono un/una/il/gli/le NFT?” e qualcun altro che sa cosa è NFT si chiederà: “E che ci azzeccano i bisogni con gli NFT?”.

Segue la mia riflessione.

Di cosa abbiamo veramente bisogno?

Questa domanda, così palesemente superficiale ed involontariamente provocatoria, innesca un momento di riflessione e subito ne apre la strada a decine di altre.

In vista del raggiungimento di quali obiettivi, di quali sensazioni o di quali emozioni? E potremmo continuare…..

Possiamo dire che è una ricerca continua che varia in base al contesto, all’ambiente, al momento ed anche alla natura dei nostri bisogni.

Sto per introdurre il mio lato da vero “duro”….

Semplifichiamo molto ed immaginiamo di tornare al momento della nostra nascita.

Siamo lì, così piccoli ed in un ambiente estremamente diverso da quello in cui ci trovavamo fino ad un attimo prima.

Quali erano i nostri bisogni al momento della nostra nascita?

Pochissimi ma fondamentali.

Avevamo bisogno della protezione della nostra mamma (il nostro primo “contatto” nel mondo), di sentire il suo calore sulla nostra pelle, del suo affetto e tra tutti gli altri bisogni fisiologici avevamo tanta fame.

Con il crescere le nostre esigenze sono divenute più complesse.

I nostri processi mentali sono stati stimolati da quanto appreso, dalle esperienze vissute, dal contesto (sociale, economico, etc.) ed in un certo senso il nostro concetto di bisogno è cambiato.

Ciò che prima era per noi un bisogno strettamente legato al soddisfacimento di una necessità fisica o emozionale è andato evolvendosi in qualcosa di molto più complesso che coinvolge la sfera intellettuale e l’appagamento del desiderio.

Si sono sviluppate passioni, gusti ed orientamenti di pensiero.

CHI COMPRA UN NFT APPAGA UN BISOGNO (FORSE)

Forse questa volta l’ho presa un po’ troppo alla larga…

Arrivo alla mia conclusione.

Per molti il desiderio di possedere qualcosa di unico o di raro è diventato un vero e proprio bisogno da soddisfare alla stregua di tutti gli altri bisogni.

Ecco quindi la ricerca del senso di soddisfazione, piacere o di status che deriva dal possedere il quadro preferito d’autore, un oggetto in tiratura limitata, un gioiello unico nel suo genere, delle pietre preziose o qualcos’altro. Il collezionismo è ad esempio una espressione di questa ricerca.

Se da un lato, in natura, troviamo vari casi che palesano il concetto di rarità (pensiamo ad esempio all’oro, ai diamanti o ad altri minerali e pietre preziose) e la materialità e la complessità di un oggetto come un’opera d’autore ne rende particolarmente difficile la copia o la contraffazione decretandone l’unicità, dall’altro lato l’era digitale ha segnato l’inizio dell’estremamente facile COPY and PASTE.

Come tutelare nella “dimensione” digitale l’autenticità, la rarità e la proprietà?

Una buona parte della risposta a questa domanda è costituita da ciò che viene chiamato NFT.

LA RARITA’ DIGITALE E LA PROPRIETA’

NFT sta per non-fungible token ovvero un token crittografico (insieme di informazioni digitali crittografate) che rappresenta qualcosa di unico che non può essere sostituito da qualcos’altro.

Nessuno scambierebbe la Gioconda di Leonardo da Vinci con un altro quadro perché l’opera è unica.

Se ci pensiamo bene anche ognuno di noi rappresenta qualcosa di unico.

Se volessimo avere qualcosa che ci rappresenti in modo unico nel mondo digitale ricorreremmo probabilmente ad un non-fungible token.

Il concetto di NFT è strettamente legato ad altre soluzioni tecnologiche costituite dalla blockchain e dagli smart contracts che saranno presto oggetto di approfondimento.

Gli NFT vengono usati per rappresentare il possesso di un bene unico e vengono depositati all’interno di registri distribuiti decentralizzati.

Il registro è strutturato come una catena di blocchi che contengono delle transazioni da qui infatti deriva il termine blockchain “catena di blocchi”.

Possiamo pensarlo come una sorta di memoria digitale collettiva.

Gli NFT hanno le seguenti tre caratteristiche principali:

  • Sono indivisibili e quindi non possono essere suddivisi in frazioni a differenza delle criptovalute che, pur essendo dei token digitali, sono fungibili e divisibili
  • Sono unici e quindi associati ad un solo utente in un determinato momento
  • Sono insostituibili e quindi non fungibili

GLI AMBITI DI APPLICAZIONE DEGLI NFT

Che applicazione trovano ad oggi gli NFT?

I più disparati.

Potremmo dire che l’unico limite all’applicazione dei non-fungible tokens è la nostra fantasia.

Il fondatore di Twitter ha venduto il suo primo “cinguettio” per 2,9 milioni di dollari.

La borsa di New York ha deciso di commemorare i primi scambi riguardanti le azioni di imprese come Spotify, Snowflake ed altre rilasciando 6 video di alcuni secondi sotto forma di NFT.

Nell’ambito dell’arte digitale ad esempio possono essere applicati alle arti visuali in particolare ad immagini e video. Ci sono diversi siti web dove è possibile acquistare dei “pezzi unici”.  Ciò che si acquista però non è l’opera in sé ma un diritto che varia in funzione dello smart contract che lo disciplina e di chi è il soggetto tutelato (acquirente, autore etc).

Gli NFT possono essere anche usati per creare dei collezionabili digitali e possono essere applicati nell’ambito della musica e del gaming.

In particolare nel mondo del gaming rappresentano oggetti usati dai gamer: armi, proprietà terriere digitali, carte etc.

Tra i giochi più famosi nella blockchain di Ethereum troviamo CryptoKitties.

CryptoKitties consente ai giocatori di comprare e collezionare dei gattini digitali. I creatori del gioco hanno studiato degli algoritmi che consentono la riproduzione delle creaturine digitali dando vita a nuovi gattini del tutto unici che ereditano le caratteristiche genetiche dei loro progenitori. Tutto questo alimenta un sistema di traffico di gatti digitali per cui si comprano, scambiano e, per chi vuole, ci si può anche guadagnare della cryptovaluta.

Parlando di altre possibili applicazioni, un NFT può anche essere associato a un oggetto reale per crearne una rappresentazione digitale. L’accoppiata bene fisico e sua rappresentazione digitale costituisce un rafforzamento dell’autenticità del bene e ne riduce in un certo senso i rischi di contraffazione.

COME CREARE UN NFT

A questo punto abbiamo capito più o meno cosa è un non-fungible token. Sorge però una domanda:

 Posso creare un NFT?

La risposta è affermativa. Ognuno di noi può creare un NFT.

 Il secondo questito è:

Come lo faccio?.

Supponiamo che con la nostra macchina fotografica abbiamo catturato una posa particolarmente divertente del nostro cane o di quel pazzo del nostro gatto e vogliamo divertirci un po’ sperimentando l’ebbrezza di creare un NFT e venderlo all’asta.

Ci sono varie piattaforme che consentono la coniazione e lo scambio di NFT su differenti blockchain.

Ne elenchiamo solo alcune: OpenSea, Rarible, MakersPlace.

Torniamo alla nostra foto.

Per prima cosa dobbiamo creare un crypto portafoglio per conservare il “bene” digitale che conieremo.

Il portafoglio permette anche di interagire con la blockchain.

Ci sono vari prodotti e,  fra i più usati, c’è sicuramente Metamask che si presenta come un plugin installabile sul nostro browser Internet.

Se scegliamo OpenSea come piattaforma per la creazione ed Ethereum come blockchain dobbiamo anche avere della crypto valuta ETH per validare la transazione di conio.

Andando su OpenSea potremmo creare la “nostra collezione di oggetti” dopo aver effettuato il login con il wallet metamask.

Bene, collezione creata!

Aggiungiamo ora la nostra foto. Tra gli elementi che possiamo aggiungere ci sono anche video, audio, o modelli 3D.

Dopo aver fornito una serie di informazioni abbiamo finalmente il nostro primo NFT e possiamo metterlo in vendita con l’apposito pulsante specificando tra i metodi di vendita che si tratta di un’asta ed impostando una serie di opzioni tra le quali la durata temporale.

Cliccando il pulsante “post listing” ci verrà richiesto di pagare una GAS FEE ovvero un prezzo per l’esecuzione dell’operazione. Il prezzo del GAS è espresso in Gwei che corrisponde ad un miliardesimo di Ether e varia molto a seconda dell’uso e del carico di lavoro a cui è sottoposta la rete Ethereum.

Dando conferma ci verrà richiesto di firmare con il tutto con il nostro wallet.

Abbiamo lanciato il nostro primo NFT nello “spazio” della blockchain.

Sono sicuro che la foto del nostro caro animale da compagnia riscuoterà un successo enorme e con i profitti derivanti dalla vendita del nostro NFT potremmo pagare la nostra prossima vacanza.

LE CONCLUSIONI

Un po’ come tutte le cose l’argomento non-fungible token può essere affrontato da più punti di vista. Seguono alcuni esempi:

  • Sono una impresa e voglio creare un prodotto innovativo che applichi gli NFT al fine di risolvere un problema o soddisfare una necessità di una nicchia di mercato
  • Sono un artista e voglio tutelare le mie opere digitali
  • Sono un tecnico e mi affascina la tecnologia per questo voglio studiare le varie tipologie di token digitali e gli standard su cui sono costruiti
  • Sono un collezionista e voglio quella particolare carta digitale

La lista dei “role play” potrebbe continuare.

Altri aspetti legati all’impiego di questi token sono quelli etici e legali.

Accennando all’aspetto etico, per esempio, tutte queste operazioni impegnano molto gli elaboratori e di conseguenza hanno un notevole impatto energetico.

Per ridurre l’impronta ambientale si sta lavorando a nuove soluzioni tecnologiche da applicare alla BlockChain. Tra queste c’è ad esempio l’uso di meccanismi Proof of Stake (PoS) rispetto a quelli Proof Of Work (PoW).

Il tema è sicuramente oggetto di discussione e ne sentiremo parlare molto.

Come abbiamo visto i non-fungible token come tutte le soluzioni che si creano rispondono a determinati bisogni. Spesso nel tentativo di creare le risposte a questi bisogni si generano altri quesiti da risolvere, si hanno impatti positivi ma anche negativi.

Di cosa abbiamo veramente bisogno?

Di una soluzione che può variare a seconda del contesto e del bisogno e che possibilmente non rechi danno al nostro pianeta e a chi ci circonda.

È raggiungibile?

Work in progress….