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Upskilling e Reskilling: perché è importante investire sulle persone?

Il mondo del lavoro cambia e lo fa a una velocità sorprendente, richiedendo a gran voce dei lavoratori più qualificati.

Il periodo pandemico, che ha costretto molte aziende allo smart working, ha ulteriormente cambiato i processi e i modelli lavorativi, accelerando un mutamento già in atto.

Stiamo vivendo un momento di particolare fluidità: reinventarsi ed aprirsi a nuove conoscenze è l’arma vincente per restare competitivi.

Lo scenario attuale

Le nuove tecnologie richiedono nuove competenze. Intelligenza artificiale, analisi dei big data e sistemi di automazione all’avanguardia stanno ridefinendo i modelli di business delle aziende. 

Questo scenario ha evidenziato l’esigenza di ampliare le potenzialità delle proprie risorse umane e imposto ai responsabili HR la ricerca di nuove soluzioni e nuovi modi di approcciarsi per consentire ai dipendenti di stare al passo con le nuove esigenze del mercato. 

Per affrontare il gap di competenze la soluzione migliore non è sempre quella di assumere del nuovo personale ma la strada maestra continua a essere la formazione aziendale attraverso percorsi formativi mirati atti ad aggiornare le skill del personale interno.

In questo contesto entrano in gioco due processi formativi essenziali per i lavoratori di domani: upskilling e reskilling.

Upskilling e reskilling: cosa sono?

Spesso i termini upskill reskill vengono utilizzati in maniera intercambiabile ma hanno significati molto diversi.

Upskilling è il processo che consentire ai dipendenti di accelerare la progressione verso  un’avanzamento di carriera, apprendendo nuove conoscenze e sviluppando ulteriori skill.

Reskilling, invece, è dedicato a chi desidera acquisire una nuove serie di competenze per passare a un ruolo completamente nuovo, cambiando totalmente corsia e dipartimento.

In parole povere, la differenza tra questi due termini è sostanzialmente la differenza tra l’evoluzione e la rivoluzione di un ruolo.

Perché oggi è così importante investire sul capitale umano?

Secondo il Future of Jobs Report 2020 del World Economic Forum, entro il 2024, circa il 40% dei lavoratori richiederà una riqualificazione e il 94% dei leader aziendali afferma di aspettarsi che i dipendenti acquisiscano regolarmente nuove competenze. 

Il World Economic Forum stima inoltre che gli investimenti su larga scala nel miglioramento delle competenze potrebbero aumentare il PIL di 6,5 trilioni di dollari entro il 2030.

Dare priorità al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione non è solo un vantaggio per i dipendenti ed il loro futuro lavorativo; è un investimento aziendale cruciale che apre la strada alla resilienza. Sia il miglioramento delle competenze che la riqualificazione sono estremamente importanti per il successo aziendale poiché il mondo lavorativo continua a cambiare rapidamente. Ma quale strada perseguire dipende interamente dal contesto. I datori di lavoro e l’ufficio HR devono imparare a valutare gli obiettivi aziendali insieme agli obiettivi di carriera dei dipendenti. 

I dipendenti sono disposti ad apprendere le competenze specifiche di cui l’organizzazione ha bisogno? Se sì, in che modo sarà organizzata la formazione? 

Parte della sfida del miglioramento delle competenze e della riqualificazione risiede nel trovare gli strumenti di apprendimento giusti per coinvolgere i dipendenti e favorire la fidelizzazione. Tutti questi elementi devono convergere affinché le aziende non solo sopravvivano al periodo che stiamo vivendo ma possano davvero prosperare.