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Intelligenza Emotiva: cos’è e perché è fondamentale in azienda

Il quoziente emotivo (EQ), spesso indicato come “intelligenza emotiva”, è un fattore determinante nel plasmare il successo di individui e aziende. Si ritiene che abbia una forte correlazione in relazione alle prestazioni professionali ed è estremamente influente nel modo in cui quell’individuo vede se stesso e gli altri.

Ma se può essere una buona indicazione della capacità di un individuo di guidare e contribuire ai team all’interno di un’azienda, perché viene ignorato ancora da molte organizzazioni?

Che cos’è l’Intelligenza Emotiva e a cosa serve?

“L’Intelligenza Emotiva è la capacità di identificare, valutare, controllare ed esprimere le emozioni.”

In particolare, l’Intelligenza Emotiva è un set di competenze razionali ed emozionali, che nell’insieme definiscono il quoziente emotivo di un individuo, e si articolano in competenze personali, relazionali e sociali. Tali competenze non sono innate, ma possono essere sviluppate per migliorare la qualità della vita e il livello delle performance. Non deve essere confuso con l’essere emotivi e infatti rappresenta l’esatto opposto: uno stato di controllo e gestione emotiva basato sull’ambiente circostante e sulla situazione in atto.

Lo scopo principale dell’Intelligenza Emotiva è dunque quello di aiutarci a prendere decisioni ottimali. Una decisione emotivamente intelligente è una decisione pienamente consapevole, sia a livello razionale che a livello emozionale, allineata e coerente coi valori della persona e capace di coinvolgere positivamente gli altri nella realizzazione di un obiettivo eccellente.

Dove nasce il concetto di intelligenza emotiva?

Ad introdurre il concetto di intelligenza emotiva sono stati i professori Peter Salovey e John D. Mayer, che ne parlarono per la prima volta nel 1990 nel loro articolo “Intelligenza emotiva” sulla rivista Imagination, Cognition and Personality”.

Il significato di intelligenza emotiva viene sviluppato successivamente dal giornalista scientifico e psicologo Daniel Goleman il quale, nel 1995, pubblica il libro “Intelligenza emotiva: che cos’è e perché può renderci felici”, rendendo questo tema molto conosciuto sia in ambito psicologico e sociale, sia in ambito lavorativo. 

‍Secondo Goleman l’intelligenza emotiva è costituita da alcune competenze fondamentali per il nostro benessere, sia a livello personale che a livello sociale. Chi possiede queste competenze è probabile che sia in grado di instaurare migliori rapporti sociali, prendere decisioni in linea con le proprie motivazioni e mantenere un livello di autostima elevato.

Per spiegare cosa significa “intelligenza emotiva”, Goleman ha sviluppato una struttura di cinque pilastri che la costituiscono, oltre a una serie di abilità che possono essere sviluppate e migliorate, in modo che chiunque possa diventare più intelligente emotivamente.

Le cinque aree dell’intelligenza emotiva secondo Goleman sono: 

  1. Autoconsapevolezza
  2. Autoregolamentazione
  3. Motivazione
  4. Empatia
  5. Abilità sociali

Intelligenza emotiva e leadership

Su queste premesse, si comprende facilmente perché l’Intelligenza Emotiva sia una competenza chiave della leadership:

“Per un Leader è essenziale sviluppare le competenze di Intelligenza Emotiva, perché le emozioni guidano le persone, e le persone guidano le performance.”

L’intelligenza emotiva non ha solo un impatto sulle connessioni e sulle relazioni personali ma è fondamentale in qualsiasi decisione presa: influenza le attività quotidiane sia nella vita personale che negli affari. Per leader e dirigenti, le decisioni relative alle assunzioni del personale, alle opportunità di business, alle sfide e alle vendite provengono anche e soprattutto dalla consapevolezza e comprensione degli altri.

La capacità di capire chi ci circonda, oltre ad essere consapevoli dei propri punti di forza e di debolezza ci pone in una posizione migliore per costruire relazioni significative ed efficaci, sia con i propri collaboratori che con potenziali clienti.

Benefici dell’intelligenza emotiva in azienda

Una maggiore intelligenza emotiva nei dipendenti e nei leader implica una maggior soddisfazione nel lavoro, un maggior engagement, un turnover ridotto, più sentimenti positivi, elevate performance, migliore salute fisica e mentale e un miglior clima all’interno dell’organizzazione. 

Per costruire un’organizzazione emotivamente intelligente, è essenziale concentrarsi su questa competenza quando si assume nuovo personale, analizzare l’engagement e dare la giusta importanza all’intelligenza emotiva nella formazione e nello sviluppo dei team. È fondamentale integrare l’EQ nei valori e nei principi delle aziende, facendo emergere così la versione migliore di ciascun membro del team.

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