Tuttavia, come si suole dire, le dimensioni non sono tutto. La principale innovazione che troviamo nella ChatGPT – e il fattore che lo rende la prima seria minaccia al dominio di Google nell’economia dell’informazione – è il modo in cui elabora i dati a disposizione e li rende utili e fruibili per gli utenti.
Google restituisce fondamentalmente elenchi di pagine Web che i suoi algoritmi determinano potrebbero contenere le informazioni che desideriamo in base alle nostre query di ricerca. ChatGPT, d’altra parte, utilizza algoritmi di generazione del linguaggio naturale (NLG) per strutturare i risultati in modo da darci risposte dirette. Questo è un enorme vantaggio per quanto riguarda l’esperienza dell’utente poiché chiunque lo utilizzi per la ricerca non deve più sfogliare le pagine dei risultati di ricerca. L’esperienza, infatti, è molto simile al chiedere a un amico molto esperto la sua opinione.
Per motivi di correttezza, tuttavia, dobbiamo menzionare che la Ricerca Google ha incluso anche alcune funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, come il Knowledge Panel, che presentano informazioni estratte da determinate pagine Web nella pagina dei risultati. Tuttavia, non è ancora in grado di utilizzare lo stile conversazionale di ChatGPT. Ed è proprio questo stile di conversazione che rende la user experience di ChatGPT ottimale. Se non ci piace la risposta che ci dà, o pensiamo che abbia adottato l’approccio sbagliato per aiutarci a risolvere qualunque problema gli abbiamo portato, possiamo chiedergli di riprovare. Ricorderà i dettagli precedenti della nostra conversazione – almeno fino alla fine della sessione – e utilizzerà tali informazioni per perfezionare le sue risposte fino a quando non sarà in grado di fornirci una risposta che ci soddisfi.
Inoltre, ChatGPT non è ostacolato dalla pubblicità: la maggior parte dei migliori risultati che otteniamo dall’utilizzo di Ricerca Google sono lì perché i brand e le piattaforme hanno pagato per stare in prima pagina. Tuttavia, è probabile che questo aspetta possa cambiare quando ChatGPT verrà commercializzato; infatti OpenAI sta già testando versioni “premium” a pagamento in diverse regioni, tra cui Stati Uniti e Regno Unito.
Nel complesso, come ci si aspetterebbe da una tecnologia creata 25 anni dopo il lancio di Google, ChatGPT si trova anni luce avanti in termini di esperienza utente. Tuttavia, Google presenta ancora una serie di vantaggi che, per il momento, lo tengono al primo posto dei Big della Research.